Storia

Da documenti esistenti si può accertare che già dalla metà dei secolo scorso, i prati di San Martino a Mendrisio furono scelti per organizzare gare di tiro sportivo e militare.
Alle feste, che prevedevano celebrazioni religiose e la partecipazione della banda musicale, erano presenti le maggiori autorità; i vincitori ricevevano premi in natura offerti da benestanti del Borgo. Successivamente, verso la fine dei 1800, vennero coniate le prime medaglie, come premi per i migliori tiratori. La società di tiro “La Mendrisiense”; nacque il 3 novembre del 1910: circa quaranta cittadini si riunirono presso l’allora esistente “Albergo dell’Angelo”, ed elessero all’unanimità il primo comitato composto da: primo tenente Battista Borella, presidente; tenente Augusto Bolzani, vice presidente; Cornelio Bernasconi, segretario; Angelo Maspoli, cassiere; architetto Arnoldo Brenni, capomastro Giuseppe Conconi, capomastro Attilio Luraschi, membri.
Superati i primi problemi di tipo finanziario, i lavori di costruzione dello stand vennero affidati ai capimastri sopraccitati ed ebbero inizio nella primavera dei 1911. Qualche mese più tardi, nella sede attuale, un fabbricato in pietra con le pareti di legno ed il tetto ricoperto di tegole emerse dai campi coltivati. A nord dell’edificio, alla distanza di 300 metri, ben allineati e protetti da una collina vi erano dieci bersagli.
Nel 1912, “La Mendrisiense”, che era entrata a far parte della federazione cantonale, organizzò il tiro distrettuale di inaugurazione. Nei giorni 29 e 30 settembre e 6 ottobre furono presenti numerosi tiratori provenienti da tutto il cantone: per l’occasione furono coniate delle medaglie e stampata una cartolina postale.
Nel 1952 il presidente in carica Giacomo Bernasconi, coadiuvato dal comitato e dal municipio di Mendrisio, divenuto nel frattempo proprietario del fabbricato, promosse l’ammodernamento della struttura: venne aggiunto lo stand di 50 metri per il tiro con la pistola e il tiro con carabina di piccolo calibro. Il lavoro, ben rifinito anche nei particolari, venne eseguito dall’impresa Giuseppe Conconi (nipote dell’omonimo capomastro di cui sopra) di Mendrisio. Nel frattempo i vecchi sentieri che attraversavano i campi circostanti, erano diventati strade carrozzabili, e qualche tiratore le percorreva al volante di una vettura o in sella ad una motocicletta.
La società “La Mendrisiense” fece sempre il possibile per adeguarsi allo sviluppo tecnico della disciplina, anche a costo di grossi sacrifici: come quando, negli anni 60 lo stand di 50 metri fu dotato di bersagli scorrevoli, o come nel 1982, allorché, in occasione dei tiro cantonale organizzato negli stand del mendrisiotto, il presidente Vincenzo Conza si impegnò per la realizzazione dei bersagli politronici nello stand di 300 metri.
All’inizio degli anni 90 il comitato presieduto da Marco Bosia si orientò particolarmente verso un’ulteriore ristrutturazione dello stand: la competenza professionale dei membro di comitato architetto Marco Conza, dei cassiere Pasquale Lucchini e del presidente e municipale di Mendrisio Marco Bosia, permise di superare molti ostacoli. La collaborazione di alcuni soci, diventati per l’occasione muratori, pittori o elettricisti, e l’aiuto finanziario da parte di molti altri, hanno permesso di completare l’opera. Oggi, sia detto con una punta d’orgoglio, la società di tiro “La Mendrisiense”, con i suoi gruppi di tiratori che annualmente si distinguono per i brillanti risultati conseguiti nelle diverse discipline, può usufruire di propri stand funzionanti di 300, 50, 25 e 10 metri.
Siamo certi che nuovi tiratori entreranno a far parte della nostra società, con lo spirito sportivo e il sentimento patriottico ereditati dai nostri predecessori.